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Ciao Monica, perdonami ma non intendevo questo, anzi credo che la rivoluzione digitale abbia dato a tutti gli strumenti per diventare media. La frase si riferiva - ma si capisce male, hai ragione - a chi dopo un libro uno (più che atro) già di definisce scrittore, cosa che perdonami, mi fa un po' "Io sono" auto affermazione positiva.

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Grazie della precisazione. E scusami, non avevo davvero capito. Mi fa piacere che una oltre-gli-schemi come io ti considero sia anche oltre lo steccato del librino paludato. Ma ora basta suonare i violini che, oltretutto, a) non so suonare b) sono pure stonata. Per altre incomprensioni ti scriverò (lol)

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Grazie a te e nessuna scusa, effettivamente suonava male. A volte scrivo come parlo, e nella lettura suona ad ognuno nella sua testa diversamente. E non so suonare manco io, nulla.

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Ciao Margo, a me piace lo stile giornalistico che provoca e fa pensare ma sulla seguente affermazione proprio non ti seguo: "scrittore se ti sei pubblicato un libro in self-publishing"... eddai! Se ti auto pubblichi forse non lo hai scritto il libro? Gli aspiranti scrittori devono restare chiusi nell'armadio in attesa che una casa editrice li noti e pubblichi 30 copie che non distribuisce causa esaurimento forze? Il mondo cambierà in meglio, climaticamente e socialmente, quando avremo il coraggio di guardare fuori da tutti gli schemi. E, del resto, non siamo tutti qui su Substack alla ricerca di una terra fertile, libera e che permetta di conquistare lettori senza aspettare che qualcuno ci pubblichi? Cose buone e buone cose, Monica

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