Episodio 12 | AAA Nonna cercasi. Effetto nostalgia e punti di ripristino
Episodio 12. Di nostalgia dell'età dell'oro che non esiste, di giovani che non vogliono fare la rivoluzione, di Mashtini Bar ai matrimoni americani e di quando mangiavamo i gatti (per gli svizzeri)
“Ristorante cerca una Nonna, meridionale, over 65, abilissima a raccontare ricette “diversamente settentrionali” e a trasmettere l’atmosfera conviviale e genuina delle case del Sud Italia”. Recita così il particolare annuncio di lavoro comparso sui canali social del ristorante, ma soprattutto il comunicato stampa. Quando l’ho ricevuto ho pensato che
A) non vedevo l’ora di sapere chi avrebbe abboccato, pubblicando un articolo a riguardo
B) che se ci fosse stato scritto “ragazza meridionale” si sarebbe scatenato, giustamente, un putiferio.
Una riflessione riguarda l’informazione, l’altra sulle nonne. Ma visto che le nonne triggerano più del giornalismo, ladies first.
Quello che mi ha insegnato mia nonna
“Mi chiamo Massimo Bottura. Sono uno chef italiano nato a Modena. Sono cresciuto sotto al tavolo dove mia nonna Ancella tirava la sfoglia”. Il furto del tortellino è diventato un topos professionale, rielaborato in lungo e in largo, fino a diventare un luogo comune. Ricordo+nonna+chef restituisce 2.070.000 risultati, solo in italiano. Fra tradizione, tua nonna, e innovazione, le ultime vacanze in Thailandia o lo stage in Spagna, la tradizione, o meglio, la propria tradizione familiare è stata per anni l’unico riferimento culturale a cui in molti si sono appellati. Non l’arte, la letteratura, la storia, la musica… la nonna.
Volevo fare la rivoluzione
Mi ricordo una finale italiana del San Pellegrino Young Chef. Avevano poco più di vent’anni e citavano tutti la cucina della nonna: io alla loro età volevo fare la rivoluzione. Con molta simpatia da parte di mia nonna peraltro che cucinava per dovere, esprimeva la propria creatività nel lavoro e che mi ha insegnato di meglio che a tirare la pasta: essere indipendente e battermi per le mie idee. Ha funzionato, perché sono una pessima cuoca, o meglio, non me ne frega niente di cucinare, e un po’ come lei preferisco fare altro. La cultura orale e la trasmissione del sapere, anche attraverso i gesti per fare un tortellino, sono state alla base dell’evoluzione della società però. E invece le nonne vengono tirate in ballo per guardare indietro.
“Non mangiare nulla che tua nonna non riconoscerebbe come cibo”
Lo ha scritto Michael Pollan (che avevo intervistato qui) e spiegava la questione, era una provocazione per far riflettere - ma qualcuno lo ha fatto nel verso sbagliato. Mia nonna per anni ha mangiato praticamente solo minestra di riso, non sarebbe quindi stata molto d’accordo con il giornalista. Quella di Polla era un’iperbole, che qualcuno ha preso così sul serio da circoscrivere il raggio dell’alimentazione ideale di una nazione non solo al cibo genuino, ma al fatto che la polenta sia meglio del cous cous e che i cibi stranieri vadano banditi dalle nostre strade. Questo articolo del 2010 scritto dagli americani a riguardo lo racconta molto bene, ora 13 anni dopo .
Il punto di ripristino e Woody Allen
Mia nonna non ha mai avuto nostalgia del passato. Aveva bei ricordi, ma ha passato anche la guerra, la fame, i lutti, le difficoltà economiche, quello che hanno passato tutti nella sua generazione. Le nonne però oggi sono la materializzazione di un’età dell’oro, un tempo mitico di felicità, prosperità e abbondanza. La memoria si sa fa brutti scherzi e se oggi ci piace ricordare un passato bucolico e consolatorio in cui si mungevano le vacche a mano e i mugnai pedalavano in bicicletta nei campi di grano fino al loro mulino, bianco, è solo perché lo abbiamo visto alle pubblicità della tv. Le nonne ci piacciono perché noi eravamo bambini e tutto con il senno di poi sembrava migliore. La nostalgia è un meccanismo mentale di difesa umano perché il nostro cervello rimuove il negativo e lascia sopravvivere i ricordi positivi. Ecco perchè guardare al passato è consolatorio, sopratutto se il futuro ci appare incerto e pericoloso.
Gianluca Nicoletti ritorna spesso su un concetto nella sua trasmissione Melog: il punto di ripristino. Lo definisce così, come se fosse un sistema operativo, il desiderio di poter tornare ad un momento del passato che idealizziamo come migliore. Riavvolgere il tempo è anche il tema di un film di Woody Allen, Midnight in Paris, tutto incentrato sull’illusione che una vita diversa dalla propria, in un’epoca passata, sarebbe molto meglio.
Quando per gli chef le nonne erano troppe
Ho trovato in Rete anche un’interessante reperto storico: nel 2013 i nostri top chef riuniti a Roma dicevano basta alla cucina delle nonne. ''Abbiamo troppe nonne in Italia, scegliamole una per regione - aveva detto provocatoriamente il superchef Davide Scabin - e una sola ricetta per la caponata e la carbonara, per comunicare la nostra tradizione, soprattutto all'estero’’. Il senso era che il mito della cucina della nonna, delle mille versioni di una ricetta e della personalizzazione della tradizione faceva confusione e si chiedeva di codificare le tipicità regionali, con un Premio istituzionale. “Noi Italiani abbiamo troppe materie prime, troppe ricette e troppe nonne, avendo troppo non “comunichiamo”niente!”, aveva ripetuto lo stesso chef nello stesso anno. L’appello a meno nonne e più ricette codificate alla francese, a distanza di 10 annui è rimasto inascoltato. La cosa che mi lascia perplessa è che noi in Italia ci diciamo questo fra di noi, ma all’estero tutte queste differenze non le percepiscono neppure e anzi hanno spesso un’idea molto generale della cucina italiana, e molto poco precisa invece della cucina regionale.
L’ipotesi della nonna
Le nonne vivono molti anni dopo il periodo utile per mettere al mondo i figli e questo fenomeno troverebbe spiegazione nell'utilità del loro aiuto all'accudimento dei nipoti. Secondo l’antropologa Kristen Hawkes, dell’università statunitense dello Utah, continuando però a prestare tutte le attenzioni al primo figlio, le donne non avrebbero potuto averne un secondo. Ed è qui che in millenni di evoluzione sono entrate in gioco le nonne: le anziane in età non più fertile hanno lasciato i compiti riproduttivi alle giovani e si sono fatte carico di occuparsi del cibo dei nipoti. Praticamente saremmo biologicamente programmate a svolgere tutte quelle attività che le nonne si ritrovano a fare oggi, anche se non siamo più nella savana.
Quando mangiavamo i gatti
Qui una storica svizzera racconta dei pregiudizi contro gli immigrati italiani, di come si è diffusa la cucina italiana in svizzera e della pizza con la pasta sfoglia, il pomodoro concentrato e il formaggio Gruyère.
B/ Le notizie che non esistono
Lo spiego spesso ai corsi di formazione che faccio per Food Genius Academy e La Content di Bari. Ci sono idee che vengono partorite e che vengono divulgate alla scopo di generare notizie. La ricerca della nonna è una di queste, o almeno mi piacerebbe proprio sapere se qualcuno risponderà all’annuncio, assumeranno davvero una pensionata e se la gente mentre cena avrà voglia di farsi importunare dalla signora. L’idea è buona, una boutade simpatica, che viola qualunque tipo di norma nella ricerca del lavoro, ma simpatica. Il fatto è che non può essere ripresa senza un minimo di contestualizzazione, di spiegazione, di critica nel senso costruttivo del termine. Non puoi fare copy&paste e spacciarla come informazione.
Quanti lettori sono disposti a pagare per una notizia online? 1
Secondo un sondaggio, solo l’1% pagherebbe per leggere una notizia. Significa che a pagare saranno sempre gli inserzionisti - giusto per tornare sul tema”marchette”. Il rapporto con gli inserzionisti è vitale per la sopravvivenza delle testate, tanto quanto la deontologia professionale. Uno dei migliori osservatori sul tema è la newsletter Charlie de il Post.
Cose che ho scritto nel mentre
Del fenomeno delle Ugly Cakes che non sono nulla di originale se non per il sentiment negativo che ci pervade, fino sui dolci. Su Vanityfair.it
Di Ciccio Sultano, delle dominazioni siciliane e di una cucina non ego-riferita. Su ItalySegreta.
Della pasta in bianco di Diego Rossi e del perchè non serve sempre complicare. Grande lezione per gli chef su La Cucina Italiana
Cose che hanno scritto su di me
Sul nuovo CiboToday, un articolo del Direttor Tonelli parla di newsletter food e del fenomeno di cui faccio parte. Per rispondere al “perché lo fai”: per collettivizzare le informazioni e perché non tutto quello che avrei voglia di scrivere trova spazio sulle testate per cui lavoro. Peccato.
Su Gambero Rosso hanno ripreso la newsletter della scorsa settimana sull’Italian Sounding e ne hanno fatto un pezzo sulla auto-contraffazione.
Tutti i link impaginati bene
Mashtini e matrimoni
Qui parlando di come in America vada di moda servire ai matrimoni il purè in un bicchiere da Martini, un Mashtini, che poi ognuno si può personalizzare con il topping preferito: un Martini Mashed Potato Bar. Andava di moda ed è tornato di moda grazie a Instagram, ma il suo successo lo spiegano bene: è rassicurante, economico, scenografico. E ai matrimoni devi un po’ stupire, un po’ rassicurare.
Pesce sintetico
Dopo la carne sintetica, il pesce. O meglio, “pesce” coltivato come salmone a base di alghe, crudo da fermentazione microbica. Così ora può incazzarsi anche l’associazione dei pescatori, mentre il mare diventa un deserto.
Acqua gate
Qui si spiega molto bene il #watertok trend. Praticamente acqua sciroppata con cose più o meno sintetiche, spacciate come salutari.
A volte ritornano: lo Jocca
Qui si annuncia il grande ritorno dello Jocca. Ho provato a comprarlo e a mangiarlo a colazione come ho visto su Tok Tok e con la frutta al posto dello yogurt, è disgustoso.
Nuove Chinatown crescono
A New York. Circa 15 ristoranti cinesi a Hell's Kitchen dimostrano la nuova influenza della cucina nel quartiere
A proposito di cucina cinese
Qui è partito un trend su TikTok sul cibo che si ordina a domicilio. Praticamente in Inghilterra ordinare “cinese” significa patatine fritte, pollo sale e pepe e salsa al curry. Qui il commento di una content creator americana di origini cinesi.
Strumenti di lavoro
Come usare ChatGpt per fare brainstorming. Lo spiega Wired, io lo uso per aggregare fonti online e capire se esiste una letteratura in materia. Ben felice che sia tornato.